Storia



Ferdinando Marinelli Sr.

La storia della Fonderia Artistica Ferdinando Marinelli e del suo fondatore Ferdinando Marinelli Sr. comincia di lontano. Per il celebre scultore Giambologna, Ferdinando I de’ Medici fece costruire nel 1588 una fonderia adiacente alla casa che Giambologna aveva comprato l’anno prima a Firenze in via Borgo Pinti, all’attuale numero civico 26. Sulla facciata del palazzo cinquecentesco c’è lo stemma dello scultore, e sopra al portone c’è il busto di Ferdinando I. Giambologna morì nel 1608, e dopo otto anni, nel 1616, Cosimo II de’ Medici, acquistò l’immobile e la fonderia di Borgo Pinti dal nipote erede, dandolo in uso fino alla di lui morte all’allievo Pietro Tacca che vi aveva lavorato col maestro. Alla morte del Tacca nel 1640 il successivo Granduca Ferdinando II de’ Medici la dette in uso al figlio Ferdinando Tacca, anche lui artista artigiano nella fonderia. Nel 1686 morì anche Ferdinando Tacca, e il Granduca Cosimo III la dette in uso allo scultore Foggini, anche lui formatosi in questi locale, che vi lavorò fino al 1725, anno della morte. Con l’ultimo Granduca Leopoldo II l’arte della fusione in bronzo a cera persa passò di maestro in apprendista nella fonderia di Clemente Papi. Il Papi iniziò anche a scolpire insieme a Niccolò Bazzanti, che aprì il suo studio di scultura in marmo nel 1822 in Lungarno Corsini, divenuto poi, dagli anni ’60 del novecento, la Galleria Bazzanti di proprietà della famiglia Marinelli. Nell 1830 la fonderia Papi, continuando ad adoprare le conoscenze e le tecniche della fonderia dal Giambologna, dei due Tacca e del Foggini, divenne celebre. Perché la tradizione ed il sapere cinque-sei-settecenteschi non andassero persi, nel 1838 Il Granduca fece costruire per il Papi una fonderia più grande all’interno del convento di San Marco. Nel 1858 il Granduca volle far eseguire la copia in bronzo del David di Michelangelo (posto, dopo varie vicissitudini, dal neonato Governo Italiano al piazzale Michelangelo), e la fonderia del Papi fu spostata un’ altra volta in nuovi e più grandi locali in via Cavour 79, nei pressi della Porta San Gallo. Alla Morte del Papi nel 1875, la fonderia fu portata avanti da due dei artigiani, Ludovico e Pietro Galli, che avevano lavorato con lui fino dagli anni ’30 dell’ottocento, che la tennero aperta fino ai primi decenni del novecento. La conoscenza e la manualità degli operai della fonderia Papi-Galli passò alla fonderia Vignali (Gusmano Vignali aveva lavorato nella fonderia Galli), dove nel 1900 Ferdinando Marinelli Sr., giovanissimo, apprese la tecnica della cera persa. E’ così che nel 1905 a Firenze, Ferdinando Marinelli Sr. appena diciottenne iniziò la sua attività di fonditore in proprio, dopo aver imparato e perfezionato le tecniche di fusione a staffa e a cera persa. Nel 1919 Ferdinando Marinelli Sr. rileva i locali della fonderia Gabellini di Rifredi, dove fonda la Fonderia Artistica Ferdinando Marinelli trasportandovi il suo sapere: la Fonderia diventa una delle più importanti a Firenze e in Italia. Oltre alle repliche delle statue classiche, di cui acquisisce i calchi da cui realizzare le copie fedeli, Marinelli accoglie nella sua Officina dell’Arte i maggiori scultori toscani della prima metà del Novecento. Il Marinelli Sr. è stato uno degli anelli di una lunghissima catena mai interrotta che inizia a Firenze con i primi fonditori rinascimentali, si specializza nel cinquecento ad iniziare dal Giambologna ed arriva fino ad oggi, con il nipote Ferdinando Marinelli Jr. che continua l’attività.

 

I primi monumenti

La fama della Fonderia cresce rapidamente in tutto il mondo: già nel 1929 realizza un primo gruppo scultoreo monumentale per Montevideo in Uruguay, la ‘Carretta dei Pionieri‘. Gli anni Trenta e Quaranta del Novecento vedono la Fonderia protagonista di moltissime opere monumentali  presenti nelle principali città italiane ed estere. Nel 1932 Marinelli fonde i rilievi ornamentali in bronzo realizzati da Antonio Maraini per la scala monumentale del nuovo ingresso ai Musei Vaticani, commissionata da Papa Pio XI e nel 1949 la Fonderia realizza uno dei quattro cavalli per l’Arlington Memorial Bridge di Washington, dono agli USA dell’ambasciatore italiano negli Stati Uniti Alberto Tarchiani. Il dopoguerra si caratterizza per il ruolo centrale che ha la Fonderia Marinelli nel settore della metallotecnica: è mèta degli studenti delle scuole d’arte e degli addetti ai lavori (VI Convegno Nazionale della Metallurgia e XXI Congresso Internazionale delle Associazioni Tecniche di Fonderia) e partecipa all’Esposizione Universale di Bruxelles vincendo il Grand Prix per i bronzi esposti (1958). Ferdinando Marinelli Sr. muore nel 1958, lasciando ai figli Marino e Aldo il compito di continuare una tradizione che ha già più di mezzo secolo. Le commesse continuano ad arrivare, statue per quasi tutto il mondo, porte monumentali per chiese, monumenti per Istituzioni e Governi tra cui il Governo Americano, etc.
Nel 1977, alla morte di Marino, suo figlio Ferdinando Marinelli jr. rileva da solo la fonderia di Rifredi, Firenze, continuando la tradizione di famiglia.

 

La Galleria Bazzanti

Nel 1960 la Fonderia Artistica Ferdinando Marinelli rileva la Galleria Bazzanti, un’altra importante realtà del panorama artistico fiorentino. Nata nel 1822 come studio degli scultori Pietro e Niccolò Bazzanti, la Galleria è sempre stata un punto di riferimento per collezionisti e appassionati di sculture in marmo. La Fonderia acquisisce così uno dei luoghi più famosi per l’acquisto di opere d’arte a Firenze e affianca alla propria produzione in bronzo anche opere d’arte in marmo e pietre dure.

 

Ferdinando Marinelli Jr.

Grazie alla passione del nipote del fondatore, Ferdinando Marinelli Junior, la Fonderia ha continuato a crescere di notorietà conservando le antiche tecniche artigianali di fusione e lo spirito delle vecchie botteghe d’arte fiorentine: ancora oggi artigiani abilissimi lavorano fianco a fianco con gli artisti per far ‘nascere’ dal bronzo fuso opere di straordinaria bellezza. Un processo reso possibile proprio dall’incredibile capacità tecnica e manuale di queste persone, disposte a spendere il lunghissimo tempo necessario per realizzare e rifinire le opere in bronzo. Tra le ultime realizzazioni, in ordine di tempo si ricordano le fusioni per l’arredamento delle sale restaurate di Sant’Alessandro e Sant’Andrea del Cremlino a Mosca, la fontana dei cavalli Broncos per il nuovo stadio di Denver in Colorado, la fusione del corrimano in bronzo per la nuova scala dei Musei Vaticani inaugurata da Papa Giovanni Paolo II nel luglio del 2000, la gigantesca statua equestre (13 metri) del Guerriero Macedone eseguita per la Città di Skopje.

 

La storia della Fonderia Artistica Ferdinando Marinelli di Firenze è una testimonianza di arte e cultura oltre che di abilità artigiana, che si tramanda intatta nei secoli. Le tecniche utilizzate sono le stesse dell’antichità classica e del Rinascimento. E’ universalmente riconosciuta come una delle eccellenze dell’artigianato italiano e mondiale.

 

IL CAPANNONE NUOVO

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