Palazzo delle Nazioni Unite a Ginevra – Restauro della “Celestial Sphere” di Paul Manship


LA STORIA
L’americana Woodrow Wilson Foundation, il cui presidente era Franklin Delano Roosvelt, (Fig. 1) contattò nel 1935 lo scultore americano Paul Manship (Fig. 2) per la creazione di un monumento da porre nel parco del costruendo Palazzo sede della Lega delle Nazioni a Ginevra, Svizzera. Manship propose una grande Sfera Celeste in bronzo con il telaio in ferro, la cui superficie era costituita dalle sculture in bronzo di tutte le costellazioni zodiacali fuse a cera persa e dorate; la sfera doveva avere un movimento rotatorio astronomico come quello dell’asse terrestre. La fusione del monumento terminò nel 1939, un anno dopo l’inaugurazione del Palazzo (Fig. 3). Paul Manship aveva eseguito per il Rockefeller Center di New York la celebre statua dorata “Prometheus” (Fig. 3a). Poco dopo l’inaugurazione il meccanismo di rotazione della Sfera si è bloccato, e le condizioni atmosferiche hanno alterato ed abraso le dorature delle sculture (Fig. 4).

Nel Maggio del 2019 la direzione del Palazzo delle Nazioni Unite ha emesso un bando per il restauro dell’Opera, invitando i partecipanti per una indagine conoscitiva dello stato di degrado della stessa.
Ferdinando Marinelli insieme a Carlo Lanaro della Lanaro Steel Technology hanno potuto visitare da vicino la grande Sfera (Fig. 5).

Hanno così analizzato lo stato di degrado dell’opera iniziando a studiare i migliori sistemi di restauro per riportare la Sfera alla bellezza e funzionalità originali. Sono stati visti con chiarezza anche i danni che un maldestro restauro dell’anno 1983 aveva aggiunto a quelli dovuti alle intemperie (ossidazioni, solfatazioni, perdita delle dorature e del bolo sottostante, arrugginimento delle parti del telaio in ferro, saldature improprie, etc.), come ad esempio il riempimento in cemento della base di bronzo, etc.

Dopo un colloquio avuto a Ginevra con la Commissione ONU incaricata di seguire il restauro del monumento, questa ha chiesto di vedere e analizzare il precedente restauro che la Fonderia Ferdinando Marinelli aveva eseguito sulle sculture in bronzo della Fontana dei Tritoni di Valletta, Malta (Fig.6).

Nel Febbraio del 2020 il restauro della “Celestial Sphere” di Paul Manship è stato affidato alla Fonderia Artistica Ferdinando Marinelli di Firenze, con la Lanaro Steel Technology come subappaltatore per le parti in ferro da sostituire con acciaio inox e per le strutture meccaniche.

Dalle foto storiche dell’ONU è stato confermato che in origine lo scheletro della Sfera a cui erano state fissate le sculture in bronzo fuse a cera persa e poi dorate era appunto in ferro. (Fig. 7-8)

INIZIO DEI LAVORI
La prima fase è stata quella dell’esecuzione di scansioni 3D del Monumento (Fig. 9).

Si è proceduto poi con il distacco della Sfera dalla base e quindi il suo bloccaggio all’ interno di uno speciale telaio costruito per il suo trasporto via terra(Fig. 10-11- 12- 13-14).

All’arrivo della Sfera in Fonderia si è iniziato il distacco delle sculture in bronzo dallo scheletro in ferro (Fig. 15-16-17), la catalogazione fotografica (Fig. 18),
e la schedatura (Fig. 19),

IL RESTAURO
Dopo alcune prove di sabbiatura delle superfici dei bronzi con sabbie di diversa granulometria (Fig. 20), le superfici delle sculture sono state riportate al loro stato primitivo, eliminando i resti di doratura e il sottostante bolo (Fig. 21).

Alcune sculture, riempite nel restauro del 1983 di cemento, sono state aperte e svuotate, e quindi richiuse e riportate all’aspetto originale (Fig. 22-23-24-25).

La pulizia delle superfici ha permesso anche di evidenziare crepe e difetti di fusione delle sculture così da poterle riparare con la saldatura (Fig. 26).

LA DORATURA
Prima di applicare l’oro, sono state patinate a fuoco le parti che lo erano in origine (Fig. 27).

Si è poi provveduto a stendere due mani di bolo, giallo e rosso, come in origine (Fig. 28-29), su cui si è stesa la foglia d’ oro zecchino col sistema “a missione”
(Fig. 30-31-32-33).

PARTI MANCANTI
Alcune parti delle sculture erano state staccate dalla Celestial Sphere in passato, e andate perse.
Abbiamo dovuto riscolpire i modelli basandoci sulle antiche foto fornite dall’ONU, farne le cere e rifonderle in bronzo:

modellatura in creta basandosi sulle foto di archivio (Fig. 34-35),

esecuzione del calco negativo sul modello in creta (Fig. 36-37),

esecuzione della cera dal calco e ritocco (Fig. 38-39-40-41-42),

fusione in bronzo, montaggio e nettatura (Fig. 43-44),

patinatura, verniciatura col bolo, doratura (Fig. 45).

LE STELLE
Le sculture in bronzo, tutte raffiguranti costellazioni celesti, avevano perso la quasi totalità delle stelle di diverse dimensioni fissate sulle superfici. È stato necessario ricreare i modelli, fonderle, lavorarle e cromarle per sostituirle, così come richiesto dalla committenza:

modello di stella di una delle dimensioni (Fig. 46),

lavorazione delle stelle fuse (Fig. 47-48),

foratura e impanatura delle stelle (Fig. 49-50),

campione di cromatura (Fig. 51),

stelle cromate (Fig. 52-53),

tornitura dei perni filettati per il fissaggio delle stelle alle sculture in bronzo (Fig. 54).

IL MONTAGGIO
La struttura di bronzo sostegno delle sculture delle costellazioni è stata restaurata, patinata e dorata (Fig. 55, 56).

Si è proceduto alla sostituzione all’interno dei sostegni esterni (circonferenze equatoriale e longitudinale), delle barre di ferro con quelle di acciaio inox, e la doratura delle due circonferenze (Fig. 57, 58).

Sono state sostituite le originali parti elettro meccaniche con meccanismo a controllo numerico per la rotazione dell’ intera sfera (Fig. 59, 60).

E’ cominciata poi la lunga operazione di riposizionare e fissare sulla struttura bronzea tutte le costellazioni (Fig. 61, 62, 63, 64).

Si è dovuto, a questo punto, fare delicate prove di bilanciamento dell’intero monumento, applicando piccoli pesi equilibratori, per permettere una perfetta e omogenea rotazione della sfera stessa (Fig.65).

E’ avvenuto poi il collaudo di rotazione della sfera finita con addetto ONU (Fig.66).

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